Ogni 25 aprile porta con sé due sentimenti molto importanti: il dolore legato al ricordo della follia nazifascista e la speranza in un futuro diverso.
Il ricordo di uno dei periodi più tragici della storia del nostro Paese deve spingere tutti noi a evitare gli errori del passato, errori che possono manifestarsi in un modo diverso, ma non meno pericoloso per la nostra democrazia.
Di tanto in tanto si avverte in Italia e in Europa il rigurgito di una ideologia basata sulla violenza, sul razzismo, sull’odio nei confronti della diversità.
Ciononostante, sono convinto che l’Italia intera, e quindi anche la nostra comunità, si è dotata di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista.
Anticorpi che, per la verità, la nostra regione ha nel suo dna. Il coraggio di tanti lucani ha contribuito alla nascita dell’Italia repubblicana, consentendo alle generazioni future di vivere nei valori della democrazia. Pensiamo alle stragi di Matera e di Rionero in Vulture, e alle storie di coraggio dei tanti lucani che sacrificarono la propria vita per liberare la patria dal nazifascismo. Pagine di storia lucana che fanno parte del grande libro della storia nobile del nostro Paese.
Ma il 25 aprile porta con sé anche il sentimento della speranza, della fiducia verso un futuro diverso. È la Festa della Liberazione dalla paura.
Lo scorso anno celebrammo la Festa della Liberazione nelle piazze silenziose e deserte. Emblematica l’immagine del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull’altare della Patria, da solo.
Dopo un anno di difficile resistenza al virus Covid-19, in questo 25 aprile possiamo dire che vediamo finalmente la luce in fondo al tunnel, grazie alla resistenza che tutti abbiamo affrontato per combattere questa pandemia. Si intravvede la luce in fondo al tunnel. Già dal 26 aprile si farà un primo passo in avanti con le prime aperture. L’auspicio è che le prossime tappe coincidano con altre due importanti celebrazioni, il Primo Maggio, festa del lavoro e dei lavoratori, il 2 giugno, Festa della Repubblica. I presupposti ci sono tutti.
Dal canto nostro ce la stiamo mettendo tutta per proteggere i più deboli e i più fragili attraverso una campagna vaccinale mai vista prima. Intravvediamo la luce, ma il tunnel è ancora lungo. Ne usciremo solo se tutti insieme cammineremo nella stessa direzione, innanzitutto continuando a rispettare le regole.
Il 25 aprile ci dice che l’Italia ha dimostrato di saper superare ostacoli che sembravano insormontabili. Ce la faremo anche in questa circostanza.
Viva l’Italia, Viva la Basilicata.
Vito Bardi
Presidente Regione Basilicata