Esprimo il più profondo rammarico per quanto accaduto negli ultimi giorni a Potenza, relativamente all’imbrattamento di teche poste a protezione delle statue raffiguranti la Madonna. In diverse circostanze e in luoghi diversi, qualcuno ha inteso offendere il credo dei cattolici profanando simboli della nostra devozione.
Se è doveroso stigmatizzare tali comportamenti miserevoli, ritengo che la nostra comunità, religiosa e civile, non debba esimersi dall’interrogarsi sull’accaduto, esaminando la propria coscienza, qualsiasi ruolo sia chiamato a vivere, di pastore di anime, di genitore, di educatore, di cittadino. Tutti noi non possiamo ignorare un malessere, fosse pure solo dovuto all’ozio, che pervade i diversi ambiti della vita sociale, particolarmente presente nei giovani. Ed è a questi ultimi che va il mio pensiero e il mio invito a vivere pienamente la propria esistenza, fatta anche di esuberanza, ma con la capacità di convogliare positivamente le proprie energie evitando eccessi denigratori. Ognuno è artefice del proprio presente e, soprattutto del proprio futuro e, pur comprendendo che gli errori commessi, in questo caso molto gravi, possano essere frutto anche di momenti di immaturità o incoscienza, ritengo che tutte le agenzie educative (famiglie, scuole, parrocchie e associazioni) debbano operare insieme per rimettere al centro la cura della persona e il suo sviluppo equilibrato e armonioso.
In un frangente tanto difficile, i giovani non cessano di essere la forza che può farci guardare con fiducia al futuro. Non lasciamo che il gesto di qualche sconsiderato ci faccia perdere la speranza in un cambiamento, del quale noi stessi siamo chiamati a essere i principali artefici. Supportiamo i ragazzi tornando a spiegare loro come le regole, il rispetto, l’attenzione e l’amore verso il prossimo, siano valori da difendere e promuovere per giungere a un autentico bene comune. Che la Vergine Maria con la sua intercessione ci guidi in questo percorso e perdoni i tristi affronti subiti.