“Un momento politico che ci inorgoglisce – ha dichiarato il coordinatore regionale Massimiliano Taratufolo- perché non può esistere vera democrazia se la democrazia non esiste prima di tutto nei partiti”.
Sono stati due giorni impegnativi che ci consegnano un quadro chiaro del futuro del nostro partito.
Un partito autonomo, senza vincoli di coalizioni o federazioni precostituite, né di subordinazione ad altri partiti. Una condizione favorevole per affermare la nostra identità e, solo in un secondo momento, valutare i compagni di viaggio con i quali condividere progetti e proposte politiche.
Un partito consapevole della propria identità che, ora, intende rappresentarla nei numerosi aspetti della società e dei singoli territori.
Un nuovo assetto del partito con una dirigenza rinnovata che, siamo certi, sarà in grado di interpretare questa evoluzione del partito. Riccardo Magi, Segretario e Federico Pizzarotti Presidente rappresentano un importante punto di equilibrio capace di preservare, da un lato l’identità del partito, dall’altro assecondare quella spinta innovativa necessaria nelle fasi di rilancio.
“ La scelta del gruppo lucano di condividere questo percorso di rinnovamento è stata condivisa da oltre il 70% dei delegati nazionali – afferma Taratufolo- a riprova della consapevolezza delle priorità e degli obiettivi da perseguire”
Un riconoscimento del lavoro svolto dal gruppo di Più Europa Basilicata, nato nel 2020, è inoltre l’elezione di 3 membri nell’Assemblea nazionale: oltre a Massimiliano Taratufolo, coordinatore di Più Europa Basilicata, già membro dell’Assemblea nazionale, si aggiungono Cinzia Scarciolla, Consigliera comunale di Matera, e Nicola Zaccara.
“Questi tre giorni di dibattito e confronto – ha affermato il Segretario Magi appena eletto – rafforzano le convinzioni e gli obiettivi di +Europa: un partito all’avanguardia sui diritti e sulla libertà, un partito che ha l’Europa nel suo nome e nelle sue radici, un partito aperto al futuro e ai giovani e che vuole rappresentare un’alternativa concreta al modello illiberale della destra nel nostro Paese”.