
Le consultazioni elettorali che hanno eletto la nuova sindaca di Bernalda, Francesca Matarazzo, con il 50,92 % dei voti, rispetto all’unico altro candidato, Giuseppe Gallotta, cui sono andate il 49,08 % dei voti, hanno fatto registrare la sottrazione di 51 schede elettorali alla sezione n. 9, ove fanno capo gli elettori di Metaponto.
Da fonti ben informate apprendiamo che nel tardo pomeriggio di domenica 25 maggio il presidente di seggio notava che un elettore aveva depositato nell’urna una scheda un po’ voluminosa, facendo pensare che fossero due le schede imbucate, compiegate in una.
Per questa ragione i componenti del seggio procedevano ai conteggi di rito e si accorgevano che mancavano 51 schede non votate, regolarmente timbrate e firmate da due scrutatori. Così, immediatamente, scattavano i controlli all’interno del seggioù elettorale e tutto il personale del seggio veniva allertato ed invitato ad annotare ogni eventuale situazione anomala, senza inficiare le attività del seggio elettorale. A votazioni ultimate e ad urna chiusa, sempre domenica sera, i responsabili del seggio approfondivano i conteggi e verbalizzavano la perfetta rispondenza fra il numero degli elettori e le schede ritirate e votate, confermando la regolarità di tutte le procedure di voto.
Contestualmente veniva confermato l’ammanco delle 51 schede, regolarmente timbrate ed autenticate dagli scrutatori. Situazione contabile che veniva prontamente annotata negli appositi registri di seggio, ed immediatamente dopo, il presidente di seggio presentava regolare e circostanziata denuncia ai Carabinieri di Bernalda. Ad ultimazione di tutte le operazioni di scrutinio, i presidenti di tutti i seggi, riuniti in plenaria, dopo la verifica dei voti espressi, davano corso alla proclamazione del sindaco eletto e dell’intero Consiglio comunale. Tanto veniva comunicato alle autorità competenti. Per le 51 schede sottratte al seggio n. 9 è inutile tentare ricostruzioni fantasiose. Anche se la vicenda ha dato la stura a scenari popolari molto brillanti e verosimili, in cui ognuno si è cimentato in indagini ardite, con il classico colpo di scena finale, alla maniera del commissario Montalbano. Quello uscito dalla penna di Andrea Camilleri. Molte le ipotesi degli aspiranti romanzieri.
La persona che ha sottratto le schede ha voluto emulare semplicemente le gesta di Arsenio Lupin? Oppure, trasformandosi in Diabolik, insieme all’affascinante ed enigmatica Eva Kant, voleva introdurre il classico colpo di scena finale, cambiando i risultati elettorali? Questa volta, però, i nuovi aspiranti romanzieri dovranno attendere l’esito delle investigazioni ufficiali. Come noi, comuni cittadini.
Pino Gallo