Il tentativo della maggioranza di distogliere l’attenzione dalle proprie, oggettive, difficoltà politiche e numeriche, accusando l’opposizione di irresponsabilità o di “fuga per un capriccio politico”, è l’ennesima riprova di un approccio alla gestione della città improntato al vittimismo e alla strumentalizzazione. L’uscita dall’aula, avvenuta nell’ultimo Consiglio Comunale, non è un atto di ostruzionismo fine a sé stesso, ma la dimostrazione lampante che, nonostante i recenti tentativi di cooptazione e i cambi di casacca, la maggioranza del Sindaco Nicoletti non ha ancora raggiunto una stabilità e una coesione sufficienti per governare con serenità, né per garantire la dovuta rappresentatività all’intera assemblea.
L’opposizione è stata finora molto disponibile a volte anche oltre il dovuto, proprio in considerazione della debolezza iniziale e della incompletezza della compagine amministrativa, ha assunto un atteggiamento rispettoso e ha affrontato il proprio ruolo in modo costruttivo, senza ostacolare i lavori essenziali come nell’approvazione del bilancio di salvaguardia, ma la responsabilità di un’opposizione seria e matura, non è limitarsi a concedere la fiducia o offrire disponibilità ma di evidenziare anche i problemi politici che la maggioranza ignora sistematicamente. Siamo preoccupati dal fastidio con cui il centrodestra pare convivere con l’esistenza stessa di una minoranza consiliare. Invece di investire tempo ed energie in comunicati volti a istigare la cittadinanza contro chi svolge il proprio ruolo di controllo, i consiglieri di maggioranza riflettano sul fatto che i problemi di manovrabilità del Consiglio sono interni al loro stesso schieramento.
Sono la diretta conseguenza di equilibri precari, di una compagine che fatica a trovare un assetto definitivo e che è stata plasmata attraverso discutibili operazioni politiche, che hanno portato a transumanze, a nomine parentali e ad affidamenti diretti che sollevano più di una perplessità.
Matera ha finalmente una giunta, che non ha nemmeno il primato di essere la più giovane come sostiene il sindaco, se pensiamo alla prima giunta Bennardi, ma in ogni caso la città non merita una classe dirigente impegnata solo a sistemare i conti al proprio interno. Piuttosto che infastidirsi per le legittime azioni della minoranza, il centrodestra si occupi con maggiore rispetto delle regole nel convocare i consigli e, soprattutto, di affrontare i problemi concreti della città. Perché, in oltre quattro mesi di amministrazione, al di là delle dinamiche interne di potere, i cittadini hanno visto oggettivamente troppo poco.