
“Matera è sulla strada giusta per lo sviluppo delle sue attività nel 2026 nel quadro delle Capitali mediterranee della cultura e del dialogo. La città è stata, infatti, premiata anche per il valore aggiunto che è riuscita a generare con l’esperienza della Capitale Europea della Cultura 2019 ed è quindi già proiettata verso il futuro. L’Unione per il Mediterraneo e la Fondazione Anna Lindh continueranno a sostenere gli sforzi della città per il successo dell’attuazione del programma, che già incorpora una visione euromediterranea, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo regionale, coinvolgere la società civile, preservare l’ambiente e celebrare la regione mediterranea”.
È questo il bilancio espresso dai due componenti dell’Advisory Committee del progetto Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, Ayman Elsherbiny, analista presso il Gabinetto del Segretario generale dell’Unione per il Mediterraneo, e Alessandro Lamonica, Direttore dell’Unità Politiche Pubbliche della Fondazione Anna Lindh, al termine della loro prima visita ufficiale nella città dei Sassi, svoltasi il 15 e 16 maggio scorsi.
Una due giorni intensa tra incontri istituzionali, visite culturali e sessioni di lavoro, in cui Matera ha messo in mostra la propria identità mediterranea e la visione del progetto “Terre Immerse” con cui è stato vinto il titolo per il 2026.
Prima tappa del percorso è stato l’incontro con i rappresentanti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, che hanno espresso l’attenzione dei soci per il progetto di Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, evidenziandone la valenza strategica per la città e la regione intera da diversi punti di vista.
I due ospiti sono stati poi guidati alla scoperta della città, seguendo le tracce multiculturali che la caratterizzano. Nel Museo Diocesano, i membri del Committee hanno infatti potuto ammirare una cinquecentina del Vangelo in arabo, testimonianza concreta di un Mediterraneo che da sempre è luogo di scambio e contaminazione culturale. In Cattedrale, lo sguardo si è posato su un capitello in controfacciata che raffigura insieme un arabo, un cristiano e un ebreo, immagine che sintetizza il messaggio di dialogo e coesistenza. Durante la visita nei rioni Sassi, ai membri del Committee sono stati presentati due esempi di accoglienza turistica che caratterizzano la città, uno di tipo inclusivo, che sostiene l’artigianato solidale e l’inclusione lavorativa di persone disabili, l’altro caratterizzato dalla fusione tra ospitalità alberghiera e spazi per la produzione culturale. Al termine della visita, i due ospiti hanno ricevuto in omaggio un campanaccio in cartapesta, un oggetto che racchiude il senso profondo della transumanza culturale, tema centrale nella candidatura di Matera per il 2026.
Nell’incontro pubblico “Verso Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026”, cui hanno preso parte rappresentanti del governo nazionale, regionale e comunale, sono state date le prime anticipazioni sul programma del 2026 e fornite informazioni sulle opportunità connesse, come la pubblicazione di bandi da parte della Fondazione Anna Lindh dedicati alle produzioni culturali, ai progetti di comunità e anche al sostegno di giovani professionisti.
Sul tema della formazione, i membri del Committee hanno incontrato le due principali istituzioni accademiche del territorio, l’Università degli Studi della Basilicata e l’Istituto di Scienze Religiose della Pontificia Università Meridionale. L’Ateneo lucano, infatti, ha avviato diversi progetti di ricerca sull’area mediterranea: dagli scavi archeologici a Tétouan, agli studi di etnomusicologia sui suoni del Mediterraneo, al tema delle migrazioni, affrontato da un punto di vista socio-antropologico, agli studi sull’architettura e la conservazione del patrimonio. Con la seconda, invece, sono stati approfonditi i progetti legati ai temi del dialogo interreligioso e del pensiero teologico mediterraneo.
Molto proficuo infine il lavoro fatto con il team della Fondazione Matera Basilicata 2019, con cui sono stati discussi partenariati strategici e opportunità di valorizzazione del programma del 2026. Nei prossimi giorni l’Advisory Committee sarà a Tétouan, creando così un ponte tra le due Capitali Mediterranee della Cultura e del Dialogo 2026, per poi tornare a Matera in autunno, con la verifica sullo stato di avanzamento del programma.
“Questa prima visita dell’Advisory Committee è stata importante per condividere la strategia, entrare nel merito delle questioni operative del programma del 2026 e per conoscere il territorio e le maggiori istituzioni – ha spiegato Rita Orlando, responsabile del progetto per la Fondazione Matera Basilicata 2019. Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026 rappresenta un’opportunità di lavorare sul tema della diplomazia culturale come leva di sviluppo e di cooperazione internazionale ma anche una sfida nell’attuale scenario geopolitico, dove Matera, in rappresentanza dell’Italia e grazie alla sua esperienza di Capitale Europea della Cultura, può fungere da cerniera tra l’Europa e il bacino del Mediterraneo ”.